giovedì 17 maggio 2012

Censura ...


(Forma metrica: canzone libera)


Sapevo e più non seppi


Immerso in sonno lieve
gli occhi chiusi e sognanti
greve una voce ascolto negli orecchi:
"questa e non altra è l'immortale via:
rammentala al risveglio".
Ed ecco una donna venirmi incontro
con indosso soltanto il desiderio;
libero la posseggo
e afferrando il collo suo tra le mani
le porto via la vita.
Allora aprii gli occhi
e il Sé, che prima s'era rivelato
di nuovo si velò.

L'avvento celebrai
con parola aitante, della ragione
simile ad alba che vien nella notte
il cielo rischiarando
e a caccia del piacere
mi recai voluttuoso;
la realtà trovavo a sbarrarmi il passo
ma ingegnosamente saltavo il muro
poiché caparbio è l'Io
e ostacoli non teme.

Ma dopo che il volere ebbi compiuto
immensamente pago del mio atto
con furore solenne
mi castigò il tiranno
Altro sopra all'Io, dominatore
gridando: "hai violato il tuo dovere!"
e nella mente risuonò quel monito
sofferenza morale
ancor dopo il tramonto:
come un uomo privato dei ricordi
o nel decidere incerto e dubbioso
o da rimorsi mordaci costretto
sapevo e più non seppi.