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venerdì 13 giugno 2014

Aletheia ...


Con che cosa concludere se non con colui che tutto in sé conclude?


(Forma metrica: endecasillabo sciolto)




L'Essere e l'Ente (ovvero il Cielo e la Terra)


Guardo d'intorno, e mi giunge incontro
l'Ente. Mutevole è il suo sussistere
ma bensì saldo. Non ne scorgo l'essere.
Nascosto: dove mai lo rinverrò?
So della sua presenza: ogni cosa
infatti, è, ed a me si presenta;
ogni cosa corporea o incorporea
sta lì e s'impone ai miei sensi, costante. 
Divieni, Ente multiforme, sii
stabile nel divenire incessante
roccia su di un fiume, scoglio su mare;
divieni, e sii, tal quale appari.
Invero, l'Essere sta nell'origine.
L'Essere sta, sfavillante radura
nel persistere di ciò che si origina.
Egli non è l'Ente. Egli dell'Ente
è il Nulla dentro al quale il mondo giace.

Guardo d'intorno, e viene a me incontro
l'Essere molteplice e variopinto.
Meraviglie nell'iride fa scorgere!
esseri animati, e parimenti
inanimati, la luce e i colori. 
Non paiono miracoli del Cielo?
Dio si svela nelle cose che sono
 e la Terra è il suo divino prodigio.
Nascosto: lo intravidi nello schiudersi
dei fiori di campo e altresì nel sorgere
dell'astro aurorale; baluginò
Egli, nel generarsi della vita.
Eppur l'appassire, il tramontare
   il soccombere alla morte rivelano
anch'essi, la infinita sua natura.
Egli è l'eternamente duraturo
l'anima che opera, la potenza.

Lode a te, oh Dio dello spazio-tempo
lode a tua moglie ch'è la Grande Madre.
Ella è la carne, tu sei l'energia
che ognora la penetra e la pervade
ingravidandola, donandole il frutto
della possente e sempiterna nascita
del cangiamento che giammai s'arresta.

giovedì 22 maggio 2014

Civiltà ...


(Forma metrica: settenario sciolto)


Risorgi, Europa


Risorgi dalle ceneri
Europa, degli Stati
come araba fenice
e immortale risplendi!
In prossimo passato
pure fosti del mondo
il Sole e l'epicentro
culla di civiltà.
Ma venne inesorabile
il declino funesto
e i numerosi popoli
che fieri ti compongono
decaddero dal trono.
E or sì distante pare
il riscatto, non scorgo
ancora di salvezza.
Ché i rigogliosi giorni
son venuti ed andati
e scarsità e bassezza
han preso la dimora.
Fin quando durerà?
Silenzio s'ode. Certo
soluzione verrà
un giorno, da giganti
eletti tra gli uomini
(ma da sé stessi eletti
non da altri) da nobili
spiriti, di virtù 
Mente e Mano intrisi.
Verrà certo quel giorno
quando potenza grande
surgerà e sarà pari
- ricco, prospero evo -
a Oriente ed Occidente.
Ma non è questo il giorno.
Ma non è questo il giorno.

martedì 15 aprile 2014

Agape ...


(Forma metrica: ode)


Bonaria compassione


Lode a te, che sei simile
bonaria compassione
a colomba mirevole
e a singolar tenzone:
odiosa infatti e amabile
ti mostri in verità.

Divino rendi l'animo
dell'animale umano
quando appari, ché adito
mai non dai a malsano
egoismo, e a rigida
funesta aridità.

E così dunque uomini
unisci in stretti lacci;
Cristo e Budda l'insegnano
ammantati di stracci:
amate il vostro prossimo
spargendo carità.

Ché non sarà mai saturo
d'amore il cuore altrui
che si dimena misero
solo, in antri bui;
tu lo renderai madido
d'abbagliante pietà.

Ma in vasti mari naviga
- mari d'indifferenza
placidi - mente cinica
e non coglierà lenza
egli, quando uno spasimo
dolente avvertirà.
 

lunedì 10 marzo 2014

Stille ...


(Forma metrica: terzina incatenata)


La famiglia


Sorge il feto nel ventre della madre
simile a gemma di rosa che schiude
frutto d'amore, e membra leggiadre

da grumo di cellule affioran nude;
ella è il legame che giammai perisce
che al Distruttore l'opera preclude.

Il suo sangue in altre vene fluisce
incessante fiume, non in me solo:
prole fraterna e sorerna fiorisce

in egual modo e l'ali del mio volo
son le medesime loro. Lo stesso
è il grembo, il vasto crogiolo

da cui un giorno nascemmo in folle amplesso;
sul rovente letto seme fecondo
fu seminato, vigore trasmesso:

lei aprì l'organo suo fremebondo
come rapita dal gagliardo padre
nettare egli versò nel nero fondo.


venerdì 14 febbraio 2014

Dike ...


(Forma metrica: verso pari)


Il verdetto


Tribunale della Ragione, giudicami
come un tempo giudicasti
i miei padri, e severo li punisti
(Ragione infatti è ogni norma
da mani umane scritta o non scritta);
pondera
saggio i pro e i contra
e emetti fermo verdetto.
Sulla bilancia tua dorata il mio torto
sia pesato:
possa essere piuma d'uccello! Pena altrimenti
e castigo cadranno sul capo mio lordato
a mondarlo
dai suoi crimini meschini;
a ripulirlo da macchia infame.
'Ché tale è l'Inferno
sofferenza, e condanna
ma invero anche dolce sollievo e pieno riscatto.
Espiata la colpa, vedrò infine
la luce. Sarà Giustizia.
E con essa verrà duratura pace.
 

martedì 14 gennaio 2014

Identità ...


(Forma metrica: verso dispari)


L'umanità (al di là di razza ed etnia)


Oh uomo, donami una razza
che sia negra, araba o slava;
sia caucasica oppure
 mongola, begli occhi di mandorla.
Ma sia pure amerinda
rossa epidermide
o latina, mediterranea stirpe;
sia delle genti
del Nord, bionda chioma dorata
sia quale sia.
Donami uomo una dimora
sicura in cui abitare, e una famiglia copiosa
tra cui sentirmi a casa:
abbia io padri, e fratelli numerosi
'ché solitudine non voglio e posso
sopportare, enorme giogo.

Ma donami anche
splendida etnia
cultura grande in cui specchiar la mia natura
mutevole (al suo ambiente essa
placida si adatta, l'eredità e le forme
variando, i caratteri
e il variopinto aspetto);
donami lingua comune e miti sontuosi
patrimonio di concetti e di dèi:
che a pensar mi insegnino, e ad agire
edificando ampia visione
e comprensione vasta
delle cose che sono
mediante quelle che invece non sono
lungo dito che indirizza lo sguardo verso lidi
ch'io solo vedo.

Oppure, uomo che generi razze
ed etnie, lascia parlare
l'umanità, sostrato
imponente di corpo anima e spirito;
lascia che dica
essa parole sagge 
e sapienti: eguali invero noi siam tutti
al di là delle distinzioni
unico popolo
e universale nazione che anela 
a unico e universale Stato.


domenica 8 dicembre 2013

Sole ...


(Forma metrica: madrigale)


Il baleno


Riluce il Bene come astro del cielo
e lo spazio dell'anima riflette
il suo baleno; d'erba un verde stelo

si leva, e docile si rimette
al giudizio del giorno. Sicché l'uomo
se dentro è prato vasto, alle vette

più alte giunge, retto essere mai domo
e in tal modo espia la colpa del pomo.

domenica 3 novembre 2013

Panteismo ...


(Forma metrica: rondò)


Hen kai Pan


In lungo e in largo ho voltato lo sguardo
e ti ho cercato, qui e pure altrove.
T'immaginavo simile a vegliardo
Signore che ogni cosa fissa e muove.

Ma io dell'esistenza tua le prove
non riuscii a vedere: come oscurato
 il mio sguardo, sotto un cielo che piove
lacrime d'abbandono, estenuato.

E vagava l'animo malandato
in aridi deserti camminando
e l'eco del respiro mio affannato
nell'aria volteggiava sperso. Quando

 un giorno d'improvviso ridestando
dal torpore la coscienza sopita
allontanai il ragionare nefando
e risvegliai la mente annichilita.

Ricco di nuova salute e di vita
finalmente compresi: non tra i molti
t'avrei trovato, conoscenza ambita
'ché tu sei Uno; l'ignoran gli stolti.

 Il sacro intuito degli uomini colti
ci insegna che Egli, nostro baluardo
coincide col Tutto, ne siamo avvolti
e in questo abbraccio di fiamma, io ardo.


giovedì 3 ottobre 2013

Accrescimento ...


(Forma metrica: verso di quattordici sillabe)


Prolifera e cresce


Prolifera e cresce la volontà di Potenza
e sale, amplia il suo orizzonte, larghe vedute
mai s'esaurisce, mai si fa intimidire, mai
dinanzi a ciottoli e montagne, minuti ostacoli
ed enormi; non s'arresta, piena straripante.
Dismisura è sua misura che aumenta continua
e ella dietro fulgide e sacrosante creazioni
opera invitta, istinto di Vita e di Morte.
E qui senz'altro si intravede, come allo specchio
l'impulso, il desiderio, l'anima soave:
qui sta l'essenza loro, la natura profonda
che in alto le porta e beate le fa lievitare.
Non è tale l'essenza e la natura dell'uomo?
non è tale l'essenza e la natura del mondo?
Giacciono, uomo e mondo, nei meandri del Dio
e l'uno e l'altro si schiudono, fiori silvestri
e appassiscono per poi nuovamente sbocciare.
Ma d'Eternità è strumento questo inaridire.


venerdì 13 settembre 2013

Estasi ...


(Forma metrica: verso di tredici sillabe)


In te m'inoltrai


In te, Madre, m'inoltrai timoroso e inquieto
un giorno, quando già Fede m'aveva empito
il cuore bramoso del tuo amoroso tocco:
mai sino allora avevo percepito il corpo
della Dea che tutto avvolge in abbraccio ampio
sul mio giovane corpo gagliardo di figlio
ma della tua voce i sussurri mi giungevano
all'orecchio, e della tua piena esistenza
avevo saputo dal mio ricco intelletto
l'Inizio indagando di Cosmo, Vita e Mente.

Eccomi dunque in vaste lande inabitate
tra verdi monti costeggianti il mio paese
- lì dove la madre di mia madre abitava
col marito in umile dimora - d'estate;
il fiume, protettore delle rade case
dei paesani (ma loro ai santi danno omaggio
e non invece agli Dèi) m'accompagnava
nel tragitto fluendo fedele al mio fianco
e quand'anche non lo scorgevo, occultato
da grovigli d'arbusti spinosi e da alberi
il suo procedere udivo rasserenante
e l'animo mio eremita allora trovava
la compagnia che mai prima aveva trovato
nella civiltà, tra uomini camminando.
E la selva lontano dalla via sterrata
mi chiamava, e io alla chiamata risposi
senza esitare. Fra alti e freddi cespugli
m'addentravo, in mano un bastone di legno
alla ricerca d'un luogo che fosse adatto
ad intenso e religioso raccoglimento;
non supplice preghiera, bensì concentrata
meditazione, al modo di saggio asceta.
Ed ecco diradandosi la macchia informe
un isolotto minuto e sassoso vidi
adagiato nel mezzo del comodo letto
nel quale il corso d'acqua trasparente scorre
e ai lati due rami di fiume lo cingevano:
lì volli accomodarmi, e i miei piedi immersi
sin'oltre le caviglie, nel gelido liquido
a traversarlo, poiché quello era l'altare
e l'incontaminata Natura il santuario
e il cielo azzurro il soffitto del sacro tempio.

E lì seduto, le gambe incrociate, ritto
simile a un fiore di loto, Ella distese
la mano, e mi carezzò il volto abbronzato
e tra le braccia prese il mio torace nudo.
Il Sole di mezzodì era il vigile occhio
caldo di luce a far erompere sudore
dai vulcani pori del derma; il brillante
prodigio dei bagliori riflessi sull'acque
era magia, e gli insetti multiformi
che ora innocui sulla pelle mia si posavano
solleticando l'anima, erano brivido
di meraviglia; radiosa energia investiva
possente, mia coscienza, e l'unificava
con l'onnipervadente Coscienza di Dio.
Ed io più non ero, poiché l'Essere era.
E aperta la radura, essa si richiuse
quando i socchiusi occhi furono riaperti
infine, e di gioia traboccante andai
a vivere fiammeggiante ulteriore vita.

Mai scorderò la sana e incantevole ebbrezza
la mistica evasione che fu rapimento
la contemplazione del divino Miracolo
che eretici e miscredenti fa impallidire
l'esperienza delle esperienze, e il piacere
soltanto a orgasmo indomito paragonabile
in verità e bellezza, spontaneità e pace.

martedì 6 agosto 2013

Suicidio ...


(Forma metrica: canzone)


Democrazia, ovvero la meta elettiva


Generata dal ventre della storia
Democrazia, sorta
da semenza greca in fertile suolo
spazzata via come ignobile scoria
per poi rinascer morta
quando ormai l'uomo era già nudo e solo;
il tuo corp'io sorvolo
sovrana d'Occidente, come uccello
che nido sicuro voglia innalzare
ma, ospite novello
non scorge luogo alcuno ove abitare.
Ella somiglia a un mare
turbato, tempestoso
e i popolani navi alla deriva
mosse da moto ondoso
verso duri scogli, meta elettiva.

E fiero il cittadino il proprio voto
ai conterranei dona
regalo di fanciullo inappagato
 ma la politica vien messa in moto
dai figli di Mammona
e dal denaro loro insanguinato
- sangue dello sfruttato
che di rosso tinse la sua bandiera
anni orsono, quando speranza ancora
più che mai viva era.
Sigillato nelle vene, or ora
in angusta dimora
rapidamente fluisce
e certo non strariperà, stavolta
'ché illusione inibisce
chi realtà del Potere non ha colta.

'Sì la fine ogni volta
per volontà di popolo è precorsa
accordo steso a larga maggioranza
e non frena la corsa
tal volere, ma mantiene costanza.
S'andrà allora ad oltranza
oppur s'avrà l'ardire
di voltare il capo e invertir la rotta?
No: s'attende imbrunire
invece che capitanar la flotta.

lunedì 8 luglio 2013

Fratellanza ...


(Forma metrica: sonetto)


Sangue contro sangue


Sangue contro sangue vien suggellato
sodalizio durevole di uomini
affini: ch'io sia per sempre legato
all'amico, che non commetta crimini

nei suoi confronti, poiché smisurato
sarebbe il mio e il suo dolore; culmini
invece la ricca unione in beato
accordo che le nostre menti illumini.

Triste è la vita di chi non ha amici
e ancor più triste quella di colui
che non è amico: invero i miei auspici

a chi mai li confiderei? Lui
è rimarginator di cicatrici
e l'amor che ci lega è causa sui. 
 

giovedì 20 giugno 2013

Fazioni ...


(Forma metrica: verso di quindici sillabe)


La Regola mediatrice


Ottimati e Popolari si fronteggiano ostili
e incolmabile è in verità la lontananza loro;
simili a particelle d'opposta carica, mai
s'uniscono, se non sottoposti a forza maggiore.
Necessità è delle idee la disuguaglianza estrema
la Politica ne vive, e tale è la sua legge:
che v'è una Destra e una Sinistra in ogni società
e nient'altro che la scissura è fondamento certo
dello Stato e del suo procedere spedito. Dico:
 da un lato e dall'altro si mostran valori, intrisi
di senso, e come pendolo oscilla ciò ch'è stabile
tracciati irregolari eternamente disegnando
inquieto, a generar la Regola mediatrice.

sabato 11 maggio 2013

Eidos ...


(Forma metrica: senario sciolto)


Bellezza raggiante


Piacere mi dai
e gioia leggera
quando in una opera
di mano mortale
o immortale, sorgi
per gli occhi degli uomini
che sanno vederti;
non per quelli ciechi
gli iridi incolori
né per menti stanche
cui la pura idea
incessante sfugge;
eppure ti mostri
ovunque, divino
sigillo, impresso
sulle cose autentiche
a rammentar noi
che sia verità. 
Bellezza raggiante
astro luminoso
luce al nostro animo
smarrito concedi
più che mai benigna
come Sole, aureo
celeste regalo:
ora io ti prego
non porre mai fine
al tuo dare, 'ché
il vivo non venga
infine a morire
di disperazione
e di inedia orribile;
'ché amara bruttezza
non pervada il mondo
così tramutandolo
in sudicio avanzo
e turpe immondizia.

domenica 7 aprile 2013

Abbandono ...


(Forma metrica: ode anacreontica)


Wu wei


La pietra trasportata
dal fluire dell'acque
fiumane, allor giacque
immobile quel dì

quando morta la vidi;
ed ora corre invece
'ché viva essa si fece
cadendo giù di lì.

Era infatti sui monti
ma giunta è ormai alla foce
del mare, 'sì veloce
la meta conseguì!

In egual modo l'uomo
agir può non agendo
 sincero proferendo
all'Essere il suo sì.


venerdì 8 marzo 2013

Virtualità ...


(Forma metrica: ottava rima)


Potenza della fantasia (l'Idolo e il Simbolo)


Non ascoltare, uomo, la ragione
che cieca analizza e divide e calcola
e pallida fruttando arida azione
a smacchi e ferite incessante pungola;
piuttosto udienza all'immaginazione
concedi e fa' di te stabile isola
su di un oceano sordido e irrequieto:
che sia lindo paradiso, e lieto.

Poi giungi oltre: forme miracolose
t'attendono al varco lontano, strane
come invenzioni geniali e ingegnose
figure satolle di forza immane
in grado di destar lotte animose;
infatti dal grembo d'esse, mai vane
non può che sorgere ricco pensiero
che ora ghermisce giocondo il mistero

di messaggi sacri, e annunciazioni
con indosso vesti d'idolo o simbolo
a edificar fantastiche visioni
e dividere o unire in ricettacolo
l'umanità tutta; le sue tensioni
in cotale variopinto spettacolo
acuite saranno oppure sanate
dal volere delle anime iniziate.

venerdì 15 febbraio 2013

Vocazione ...


(Forma metrica: lushi)


Pensando al lavoro


Ara il contadino il suo campo di terra
e di esso ora raccoglie i frutti squisiti;
getta le reti il pescatore ansioso d'afferrare
i pesci grandi e minuti del mare smisurato;
là sopra i monti il pastore alleva le greggi
e il cacciatore uccide selvaggina nella foresta a valle:
ognuno è vincolato al proprio dovere
da lacci invisibili stretti a provocare piaghe.

Munito di accetta abbatte gli alberi il falegname
pronto a fabbricare mobili raffinati e signorili;
il medico in camice visita l'un dopo l'altro i pazienti
in apprensione nella sala d'attesa, egli li attende severo;
il libraio maneggia opere d'antica mano
e le ripone su scaffali polverosi, intrise di spirito;
così tutti quanti gli uomini, poveri o ricchi
esercitano il bel mestiere a cui sono destinati.

Al principio la mente e la mano, e una volontà vigorosa
mescolano l'anima e il corpo, il sacro e il profano:
è l'Amore a operare e a dare la vita
il Cielo a partorire Amore dalle proprie viscere.
Orsù, insieme festeggiamo l'avvento del lavoro
e benediciamo l'atto sublime mentre lo attuiamo;
ma brinda al piacere il saggio, e alla libera scelta
non brinda alle catene che imprigionano la Natura.

giovedì 3 gennaio 2013

Fede ...


(Forma metrica: verso libero)


Verità dai sette volti


Verità dai sette volti
canto il tuo corpo multiforme
la varietà
delle curve tue suadenti:
esitar non devo
nello scrutarle e palparle a mio piacimento. 

Per l'uomo comune sei
percezione sensuale;
egli ti vede, ti ode e ti tocca
i tuoi sapori gusta, i tuoi odori annusa.
Ma se anche i suoi sensi
fossero spenti
e cieco e sordo e insensibile
brancolasse 
privo d'appigli
non cesserebbe la volontà sua
di invocarti, come un poppante
piangendo invoca il seno della propria madre
del suo bisogno espressione.

Per l'artista sei
sentimento e passione
fievole ruscello e fiume travolgente
ineludibili, reali; 
dentro di sé egli li sente fluire
e proceder sommergendo insieme corpo e mente.
Il loro scaturire
da sorgente sconosciuta
è mistero sacro
e solenne iniziazione;
egli ascolta parole non pronunciate
di voci sommesse, e grida senza suono
eppur chiare e distinte 
più di qualsivoglia voce o grido:
"io vi credo!" afferma allora con forza inaudita
e nessuno da tal convinzione
ch'è intimo amore del piacere e del dolore
di gioia e sofferenza, di amore e odio
lo smuove.

Per il logico sei
corrispondenza tra termine e cosa: 
ciò che si dice deve anche essere
ciò che è deve riflettere 
ciò che vien detto
e codesto legame 
mai scindersi deve, pena la menzogna.
E così come universale è il linguaggio
- seppur non esista affatto
universale lingua -
universale è anche siffatto vero
accorde e concorde;
tutti gli uomini infatti lo fan proprio
e spontaneamente lo comprendono
e ne fanno uso
come di utensile per ogni occasione.

Per lo scienziato sei
certezza infallibile di legge naturale
da scoprire
sulla macchinosa superficie del mondo:
qui v'è metodica osservanza
e osservazione empirica
e riproduzione, ed esperimento;
il fine è descrizione e conoscenza
di causa ed effetto
e del movimento loro concatenato 
e incatenante.
Sicuro al massimo grado 
egli guarda avanti
e diritto cammina
sin dove può guidarlo
la ragione sua errabonda.

Per il religioso sei
rivelazione ultraterrena
parola divina
irrazionale, e nondimeno
parola in cui aver fede
e in funzione di cui svolgere
la propria vita;
venerazione e fanatismo
provoca suo malgrado la tua assolutezza
necessaria certo, e benefica
ma anche maligna
e al di là del bene e del male mondani
in effetti ti erigi, bene sommo
vestendoti di bianco e di azzurro
colori del cielo.
Ma tu sola tra le altre forme
di senso 
ti mostri donatrice. 

Per il filosofo sei
disvelamento e illatenza
totalità unitaria
e profonda
tesoro che appare e scompare
a colui che pensa
per colui che intelletto coltiva
e fa germogliare.
Non è dalla tua penna
che proviene ciò che egli scrive;
non è col tuo inchiostro
che i segni numerosi 
e le lor combinazioni innumerevoli 
sono incisi su bianco foglio?
Ecco: tu di sapere sei fonte
di sapienza e saggezza inesauribili.

Per il politico sei
concreta idea fondata o infondata
generata da mente feconda
o da significativi uomini trasmessa:
vanno incontro alla morte
per te le masse desideranti;
esercitano il potere
per te i potenti
e tu stai lì, quieta e immobile
 indifferente
e persino falsa, a volte
e così pur senza agire
infine agisci
mantenendo in moto perpetuo
la ruota della Storia.

 Ebbene, Verità
finanche a ingannar l'uomo
giungi 
col tuo operare in ogni luogo
e in ogni tempo
ma tutti gli stomaci nutri
e tutte le bocche bagni
poiché sei cibo e acqua
per lo Spirito affamato e assetato.

lunedì 3 dicembre 2012

Precorrimento ...


(Forma metrica: ballata)


Sorella Morte


Diligente giungi, Sorella Morte
a por fine ai respiri
affinché la Vita altra vita ispiri
e ancor durare possa la sua sorte.

Solenne e impietosa meta si staglia
all'orizzonte, tetra e spaventosa;
l'esistenza nostra è fuoco di paglia
che si consuma con fiamma dolosa:
vedremo ancora la luce che abbaglia
nel gaio al-di-là di brama smaniosa
quando dovremo oltrepassar la soglia
o sarem noi stessi luce vistosa?

Il corpo ch'eternamente riposa
si fa terra e alimento;
eppur l'anima non avrà tormento
ma beatitudine come consorte.

Diligente giungi, Sorella Morte
a por fine ai respiri
affinché la Vita altra vita ispiri
e ancor durare possa la sua sorte.

venerdì 9 novembre 2012

Purezza ...


(Forma metrica: quartina di settenari in rima incrociata)


Che ne sarà dei puri?


Che ne sarà dei puri
esseri non compresi
continuamente offesi
da ipocriti e spergiuri;

che ne sarà di loro
da impurità mondati
se uomini adirati
li accuseranno in coro

e, vittime del male
da animali feroci
inferto - morsi atroci
- avran morte brutale?

Forse che nasceranno
un giorno menti sane
che la preghiera inane
di essi ascolteranno;

forse che svanirà
la folla dissennata
crudele, infuriata
o ancor condannerà

il loro agire giusto
su ragione fondato?
Certo non sarà obliato
un 'sì barbaro gesto.

Eppur mai come oggi
nel tempo degli indegni
urge l'atto che insegni
l'integrità dei saggi

sicché permanga esempio
eterno di saggezza.
Dico allor con fermezza:
viva il buono, non l'empio.