giovedì 22 maggio 2014

Continente ...


Per un'Europa migliore


L'obiettivo politico più grande del nostro tempo risulta essere, senza dubbio, la costituzione degli Stati Uniti d'Europa. Schiacciata dal dominio delle grandi potenze continentali - Stati Uniti, Russia, Cina - l'Europa ha perduto quella preminenza che possedeva solo un secolo or sono, prima delle guerre mondiali e del conseguente ridimensionamento a un ruolo vieppiù di secondo piano nello scacchiere globale. La crisi economica e politica che l'attanaglia è in verità un effetto di cotale declino.

Dal punto di vista economico, l'Europa deve unificare le proprie strutture istituzionali attorno alla Banca Centrale Europea. Questa - lungi dall'essere un mero guardiano dell'operato delle banche nazionali e un equilibratore dei livelli di inflazione, com'è attualmente - deve farsi garante della spesa a deficit di tutti gli Stati d'Europa, nessuno escluso, acquistando i loro titoli di debito quando lo richiedano e in maniera diretta, ovvero senza passare attraverso mercati di capitali privati e senza ordinare l'acquisto alle banche commerciali. Così soltanto sarebbe possibile, per tutti i paesi comunitari, da un lato, sfuggire al pericolo del default; dall'altro, avere a disposizione la liquidità necessaria per sostenere le spese e gli investimenti essenziali alla crescita produttiva. Dopodiché (cioè dopo codesti passaggi fondamentali, non prima) si potrà quindi pensare all'esigenza di costituire una unione bancaria e di creare una politica fiscale unitaria.
Ma più importante ancora di queste condizioni è l'instaurarsi di una nuova situazione politica. Il Parlamento europeo, unico organo elettivo tra i tre organi di governo europei (gli altri due sono la Commissione europea e il Consiglio europeo), deve acquisire preminenza rispetto alla Commissione, i cui membri non sono eletti, e che appare popolata da burocrati al servizio di lobbisti a loro volta alla dipendenze dei grandi gruppi finanziari, industriali e bancari d'Europa; e parimenti rispetto al Consiglio, così come in ogni democrazia che si rispetti il governo e i suoi atti sono sottoposti all'approvazione dell'assemblea popolare. Insomma, se oggi il Parlamento risulta di fatto relegato a una funzione quasi esclusivamente consultiva, domani esso dovrà ricevere interamente la funzione legislativa. Infine si dovrà operare una redistribuzione, maggiormente egualitaria, dei seggi e delle cariche, al fine di compensare l'eccesso di potere proprio delle nazioni centrali e la mancanza di influenza propria delle nazioni periferiche.
Nondimeno, il principio cardine - oramai da tempo scardinato - da restaurare in questo quadro di riforme possibili, è la sottomissione dell'ambito economico all'ambito politico. In questa direzione si inserisce il progetto di fondazione di un Ministero del Tesoro europeo, nel contesto di uno Stato sovrano che abbracci e ponga sotto la propria giurisdizione tutti i territori dall'Europa occidentale a quella orientale e da nord a sud del continente, uno Stato, dunque, che con il suo braccio si trovi in grado di piegare l'irruenza e l'irrazionalità dei mercati al proprio volere ragionevole.

Di qui passa il destino di grandezza dell'Unione Europea. In alternativa a tali rivolgimenti sta solamente la disgregazione.

Mito ...


Archeologia dell'Europa e disamina delle sue sembianze storiche


Europa: donna fenicia, figlia di re - secondo il mito greco - di cui Zeus, genitore e sovrano di tutti gli dèi, si innamorò, e quindi volle far sua. Assunta la forma di splendido toro bianco, nel mezzo della mandria dei buoi del padre di lei, s'avvicinò stendendosi mansueto ai suoi piedi, nei pressi di una spiaggia su cui ella, con la sua bellezza, si dilettava a raccogliere i fiori e a rinfrescarsi nelle acque assieme alle sue ancelle. Rassicurata dalla bonarietà del possente toro, che quietamente si faceva carezzare, le montò, per voglia e per gioco, sul dorso; ma egli allora d'improvviso s'alzò, fuggendo via e rapendo la fanciulla spaventata, portandola con sé attraverso il mare sino all'isola di Creta. Lì Zeus le rivelò la sua vera identità, e tentò di violentare la vergine donna, la quale però resistette. Per avere la meglio sul suo corpo il dio, allora, si fece aquila, e la afferrò e possedette impetuoso sotto un albero di platano, il quale da quel giorno ebbe la virtù di mantenere le proprie foglie anche in inverno, permanendo sempreverde. Dall'unione di Zeus ed Europa e dalle successive nozze, nacque Minosse, futuro re di Creta e fautore della prosperità della civiltà cretese, dal quale in seguito sorse l'ancor più prospera civiltà ellenica. 

Al principio, in età antica, la Grecia era l'Europa, e l'Europa era la Grecia. In Grecia, ovvero in Europa, ebbe nascimento la Filosofia. Ma dalla filosofia emerse, in età moderna, la Scienza, cosicché anch'essa si trova ad avere un'origine europea. Parimenti, la Politica e la Storia giacciono in questa stessa culla, nella quale riposa, essenzialmente, la cultura occidentale.
Con la conquista romana l'eredità europea si diffuse, attorno al Mediterraneo, nei domini dell'Impero. Europa e Roma, la patria del Diritto e della Legge, ora coincidevano. Europa fu però, altresì, la comunità cristiana, sopravvissuta, a custodire l'integrità istituzionale e continentale, dopo la caduta inesorabile della comunità romana. Europa e Religione - il Cristianesimo - erano una cosa sola. 
Oggi, Europa non sta più per 'civiltà'. Nel mondo globalizzato, infatti, non vi sono più i 'barbari', gli stranieri. L'età contemporanea è storia del declino dell'eurocentrismo, di quell'ideologia, cioè, che vede il continente europeo al centro del mondo, in quanto elargitore della ricchezza e dello sviluppo all'intero pianeta. Eppure la ricchezza e lo sviluppo stanno, attualmente, altrove: nell'estremo Occidente (che da semi europei, in ogni caso, è germogliato) e nell'estremo Oriente (che sull'influenza europea si è, per secoli, pasciuto). 
Nondimeno, l'Europa non è morta, bensì vive, e la sua vita è destinata a durare, e la sua anima a ingrandirsi nuovamente, in una futura epoca dell'oro di là da venire.

Civiltà ...


(Forma metrica: settenario sciolto)


Risorgi, Europa


Risorgi dalle ceneri
Europa, degli Stati
come araba fenice
e immortale risplendi!
In prossimo passato
pure fosti del mondo
il Sole e l'epicentro
culla di civiltà.
Ma venne inesorabile
il declino funesto
e i numerosi popoli
che fieri ti compongono
decaddero dal trono.
E or sì distante pare
il riscatto, non scorgo
ancora di salvezza.
Ché i rigogliosi giorni
son venuti ed andati
e scarsità e bassezza
han preso la dimora.
Fin quando durerà?
Silenzio s'ode. Certo
soluzione verrà
un giorno, da giganti
eletti tra gli uomini
(ma da sé stessi eletti
non da altri) da nobili
spiriti, di virtù 
Mente e Mano intrisi.
Verrà certo quel giorno
quando potenza grande
surgerà e sarà pari
- ricco, prospero evo -
a Oriente ed Occidente.
Ma non è questo il giorno.
Ma non è questo il giorno.