domenica 3 novembre 2013

Unione ...


Per il principio dell'unità dello Stato


Circa centocinquant'anni fa si compié quel processo che oggi denominiamo unità d'Italia (la data convenzionale è il 1861, anno della proclamazione del Regno d'Italia, ma in verità l'unificazione fu portata a termine solamente nel 1919, con l'annessione di tutti i territori della penisola). La Costituzione della Repubblica italiana, entrata in vigore nel 1948, sanciva codesta unità quale uno dei fondamenti dello Stato. Tuttavia, nel 2001 venne approvata, mediante referendum, una riforma che introduceva principi di federalismo nel testo costituzionale.
Le modifiche riguardarono alcuni articoli relativi all'ordinamento territoriale italiano: risulta innanzitutto ampliata la funzione legislativa attribuita alle regioni; se in precedenza erano espressamente indicate le competenze regionali e la potestà su tutte le materie non indicate era dello Stato, ora al contrario sono indicate, e dunque limitate, le competenze statali, mentre la potestà su tutte le altre materie viene assegnata alle Regioni. Risultano poi ampliate anche le funzioni amministrative, organizzative e finanziare degli enti locali - Regioni, Province e Comuni - aventi adesso maggiori poteri, autonomie e responsabilità rispetto al passato. Infine, nei rapporti tra lo Stato e gli enti locali, risultano diminuite le possibilità di intervento normativo del primo nei confronti dei secondi e aumentate invece quelle dei secondi nei confronti del primo. 
Gli emendamenti suddetti minano il principio dell'unità, conquistato con il sudore e con il sangue del popolo italiano durante il Risorgimento. Oltre a ciò, i risultati a cui essi hanno portato sono sotto gli occhi di tutti: dal 2001 a oggi la corruzione all'interno degli organismi locali, privati del controllo statale, ha raggiunto gradi esorbitanti; numerosi enti si ritrovano a essere ostaggio delle mafie e delle criminalità organizzate, certamente più forti e influenti a livello locale piuttosto che a quello statale; la tassazione ha ricevuto un'impennata consistente a causa delle delibere regionali, provinciali e comunali; interi servizi, quali la sanità e l'istruzione, sono in rovina anche per via della cattiva gestione da parte degli organi preposti. Il quadro generale (che non potrà se non peggiorare nel caso di un effettivo completamento della forma federalista, struttura culturalmente e materialmente non adatta alla realtà italiana) è quello di una Stato incapace di far fronte ai problemi e alle esigenze istituzionali e collettive, non solo perché colpito dall'inettitudine del personale politico, o in quanto subisce la mancanza degli strumenti necessari, bensì pure per l'assenza di una base legislativa adeguata, che riconoscendo l'unione, non soltanto del territorio in sé, ma delle funzioni di conduzione degli organi territoriali, permetta l'imporsi di una determinata efficienza nell'azione degli enti locali e di una conseguente stabilità in tale campo governativo.

Unità ...


Discorso sopra la categoria dell'Uno


La Filosofia non ricerca la verità in quanto esatta certezza, come fa invece la Scienza; piuttosto essa ricerca l'unità, che si identifica di fatto con la verità intesa come illatenza e svelamento. L'Uno - non il Vero - è la categoria che guida la disciplina filosofica nel suo peregrinare, e questo processo si delinea pertanto come un processo di comprensione. Comprendere significa appunto racchiudere il molteplice delle idee e dei pensieri, il quale corrisponde al molteplice che è proprio delle cose, in una visione generale o pensiero unitario, che rispecchi la generalità e unitarietà del Tutto. 
D'altronde, Uno e Tutto si identificano l'uno con l'altro. Se il Tutto ci appare diviso nelle sue molte parti, di cui noi facciamo esperienza continua, ricondurre queste molte parti all'Uno è il compito ultimo della Filosofia. Come potrebbero infatti le parti singole presentarsi in maniera separata? Come potrebbero sussistere se non fossero, al fondo, legate vicendevolmente? Sapere è aver scovato tali legami a partire dai molti, ed esser poi risaliti all'insieme che li raccoglie. Tutto ciò che appare distinto al senso comune va quindi ricongiunto attraverso l'individuazione di un elemento sostanziale o causa prima, e questa opera si compie mediante l'intelletto e l'intuizione, facoltà somme del filosofo. 
Ma l'Uno si compone della Diade. Con il termine Diade mi riferisco genericamente alle opposizioni di contrari ovunque ravvisabili nei domini del mondo e del pensiero, e in complesso rappresentabili nel simbolo cinese Tao (che può essere tradotto con "la Via"), unione armonica dei principi yin e yang. Secondo la tradizione, yin si mostra quale elemento negativo e passivo: il buio, l'odio, il male, il freddo, la notte, la luna, l'inverno e l'autunno, la terra e l'acqua, la morte e la guerra, la materia e il corpo, la passione, la natura, la femmina, eccetera; al contrario, yang si mostra quale elemento positivo e attivo: la luce, l'amore, il bene, il caldo, il giorno, il sole, l'estate e la primavera, il cielo e il fuoco, la vita e la pace, lo spirito e la mente, la ragione, la cultura, il maschio, eccetera. Tutte le polarità possono essere ridotte a questi due elementi, che perennemente lottano l'uno contro l'altro eppure permangono assieme nella quiete. Ebbene, comprendere il Tutto è in primo luogo scorgere le contrarietà opposizionali e in secondo luogo riportarle nell'integrità dell'Uno.  
 

Panteismo ...


(Forma metrica: rondò)


Hen kai Pan


In lungo e in largo ho voltato lo sguardo
e ti ho cercato, qui e pure altrove.
T'immaginavo simile a vegliardo
Signore che ogni cosa fissa e muove.

Ma io dell'esistenza tua le prove
non riuscii a vedere: come oscurato
 il mio sguardo, sotto un cielo che piove
lacrime d'abbandono, estenuato.

E vagava l'animo malandato
in aridi deserti camminando
e l'eco del respiro mio affannato
nell'aria volteggiava sperso. Quando

 un giorno d'improvviso ridestando
dal torpore la coscienza sopita
allontanai il ragionare nefando
e risvegliai la mente annichilita.

Ricco di nuova salute e di vita
finalmente compresi: non tra i molti
t'avrei trovato, conoscenza ambita
'ché tu sei Uno; l'ignoran gli stolti.

 Il sacro intuito degli uomini colti
ci insegna che Egli, nostro baluardo
coincide col Tutto, ne siamo avvolti
e in questo abbraccio di fiamma, io ardo.