venerdì 13 giugno 2014

Ontologia ...


Scoprimento della verità dell'Essere


L'essere si delinea, da un lato, quale l'insieme delle cose che sono, dall'altro, quale ciò che fa essere le cose così come sono e non altrimenti. Quindi, nel termine si hanno, congiunte, le determinazioni dell'esistenza e dell'essenza.
L'esistenza può essere definita come la sussistenza della cosa, ossia la cosa nella sua realtà effettiva, nel suo "come è", di contro al "che cosa è" dell'essenza. Si tratta dell'attualità (energeia) della cosa in quanto opera umana o naturale. L'essenza si può definire come la natura più intima di una cosa, la quale coincide a rigore con il suo proprio nascimento (arché, il principio e la disposizione dal quale la cosa proviene e grazie al quale prede avvio il suo movimento), ma anche con la sua propria enticità (ousia, la forma sostanziale e l'aspetto evidente della cosa, la figura e l'organizzazione visibili). Da qui deriva, altresì, il concetto della cosa. 
Le cose che sono vengono chiamate enti, in quanto hanno l'essere. L'essere di un ente determinato appartiene all'ente medesimo, è a lui immanente. E nondimeno vi è un Essere che differisce dall'Ente, cioè dall'essente come tale nella sua totalità, nonché dalla cosalità di cotale essente, giacché risulta essere da esso separato, trascendendolo: è l'Essere assoluto di contro all'essere relativo dei singoli enti. Non è possibile comprendere un tale Essere se non a partire da codesta radicale differenza ontologica.
Il complesso degli enti, o Ente, è la Natura; l'Essere si identifica, invece, con il Dio. Il dualismo di Dio e della Natura racchiude interamente l'ambito dell'essente cosale: Dio è infatti quell'anima che, instillata nella materia, produce quest'ultima e la conserva e mantiene in atto eternamente. Pertanto, la materia stessa, grazie all'anima, si mostra quale opera intrinsecamente divina. 
Entrambi l'Essere e l'Ente, Dio e la Natura - l'elemento maschile attivo e quello femminile passivo, il movimento dinamico e la stabilità strutturale - sono nominati nelle parole sacre Tao, Physis e Brahman, ovverosia, rispettivamente e secondo la lettera, la Via, la Scaturigine e la Crescita, e infine lo Sviluppo.