giovedì 17 maggio 2012

Persona ...


Unità e trinità della persona. Conseguenze


L'uomo è uno e trino, giacché la sua persona è unione di tre persone distinte: Es, ovvero il Sé; Ego, ovvero l'Io; Super-Ego, ovvero l'Altro-sopra-all'Io.

L'Es, o Sé, è l'anima concupiscibile, il non-luogo del desiderio, la voluttà. Qui si esprime la totalità dei desideri, da quelli più reconditi e inconsci a quelli più accessibili e coscienti; desideri di vita e desideri di morte, desideri sessuali risultanti da pulsioni erotiche e desideri aggressivi risultanti da pulsioni violente, desideri di creazione e di distruzione. Qui si manifesta il bisogno ineluttabile, ciò che non può essere evitato o fuggito in alcun modo, bensì soltanto direttamente o indirettamente represso o soddisfatto. La sua lingua è quella della fantasia e del sogno. La sua legge è il principio di piacere. La sua incarnazione è il bambino.   

L'Ego, o Io, è l'anima razionale, il non-luogo della ragione, l'intelligenza. Qui si esprimono le facoltà del pensiero raziocinante, la rappresentazione, la riflessione e il giudizio, cioè la coscienza che si affaccia sul mondo mediando tra interno ed esterno. Qui si manifesta la necessità, e si producono, attraverso l'azione, le funzioni essenziali di sopravvivenza, adattamento, affermazione e apprendimento; in definitiva l'intera vita consapevole. La sua lingua è il linguaggio comune, la parola detta e scritta. La sua legge è il principio di realtà. La sua incarnazione è l'adulto.      

Il Super-Ego, o Altro-sopra-all'Io, è l'anima irascibile, il non-luogo del dovere, la moralità. Qui si esprimono gli insegnamenti dell'educazione, i precetti etici, il senso comune, la moda, nonché le punizioni per la propria condotta quando si violano le norme e le leggi: si hanno allora la censura, il senso di colpa e l'angoscia. Qui si manifestano l'arbitrio e la coazione. La sua lingua è il terrore della condanna e del castigo. La sua legge è il principio di autorità. La sua incarnazione è il Padre (inteso come padre biologico, come maestro, come Dio o come Stato). 

Il nostro Io deve dunque far fronte alle richieste di ben tre padroni: da un lato il Sé, dall'altro il mondo, e infine l'Altro-sopra-all'Io. Ognuno di questi tre padroni desta in noi una determinata volontà. Che accade se tali volontà si contrappongono? L'Io sarà costretto a soddisfare tutte domande per evitare un penoso malessere, derivante sia dal mancato appagamento del desiderio, sia dal pericolo del dolore, della sofferenza o dell'annientamento, sia dall'infrazione delle regole. Si mostrerà, pertanto, l'impossibilità dell'esaudimento totale, e si dovrà quindi scegliere di sacrificare almeno una pretesa. Si avrà una rinuncia, e la rinuncia porterà, a breve termine, all'insoddisfazione, e, a lungo termine, all'infelicità. 
Per evitare ciò occorre instaurare un equilibrio psichico, facendo sì che le tre istanze siano in armonia tra di loro, volgendosi nella medesima direzione: esse devono volere la stessa cosa. Solo in tal modo l'Io potrà assicurare, com'è suo compito, una completa gratificazione e, conseguentemente, un benessere che è sentimento di soddisfazione a breve termine e condizione di felicità a lungo termine.