lunedì 19 marzo 2012

Sacer ...


Dio, il Divino, la Divinità. Prove dell'esistenza


Dio, o meglio: il Divino; meglio ancora: la Divinità, ci dà le prove della sua esistenza. 
Dicendo "Dio" affermiamo una personalizzazione, un essere ingenerato a noi somigliante, ma superiore in quanto possiede attributi umani potenziati all'infinito (una volontà onnipotente, un'intelligenza suprema e onnisciente, una presenza universale o onnipresenza, una durata perenne o eternità, una perfetta facoltà di giudizio e una piena misericordia, a volte addirittura un volto austero e barbuto, dall'aspetto solenne): tale essere superiore antropomorfo non esiste affatto; è un parto della fantasia cui attribuiamo la nostra immagine e le nostre facoltà assolutizzate; l'unico modo in cui l'umanità ha potuto pensare l'impensabile. 
Dicendo "il Divino" compiamo un passo ulteriore, in quanto si ha una spersonalizzazione e si elimina, quindi, la prospettiva antropomorfica: si è ora concentrati sul puro concetto scevro di fantasia. Eppure la declinazione maschile dell'espressione ci confonde, giacché automaticamente provoca nella nostra mente la rappresentazione dell'Uomo, rischiando di farci ricadere nella precedente immagine del Theos-antropos (Dio-uomo).
Dicendo "la Divinità" giungiamo infine all'espressione adeguata. Risulta infatti difficile immaginarsi una Dea, cioè un essere superiore avente sembianze femminili, a causa dei limiti intrinseci della femminilità, e pertanto si taglia definitivamente fuori l'essere umano, aprendo contemporaneamente la strada all'idea originaria di una divinità della Natura, che ha nella Madre, e non più nel Padre, la sua rappresentazione archetipica: questo è il vero concetto.

La Divinità ci dà dunque le prove della sua esistenza: nell'incredibile ordine naturale o Cosmo, in quanto si genera dal disordine o Caos; nella nascita dell'Universo a partire dal mistero della Grande Esplosione (Big Bang), prima della quale è il Nulla ineffabile, e nella sua finitezza, oltre alla quale è ancora il Nulla ineffabile; nelle Forze o Interazioni Fondamentali (gravitazionale, elettromagnetica, nucleare forte e nucleare debole), delle quali si può spiegare il "come", ma non il "perché", cause incausate dei fenomeni; nella straordinaria fenomenologia delle stelle, in cui si mostra, evidente, un processo vitale; nell'apparizione apparentemente accidentale della vita sulla Terra con l'animarsi spontaneo della materia organica, auto-organizzantesi nell'elemento del codice genetico, ovvero il DNA; nel venir-fuori e svilupparsi degli esseri dal seme e dalla spora, dall'uovo e dalla larva, dal grembo e dal germe; nell'evoluzione dirigentesi da sé verso un fine che nessuno ha stabilito, che è mutazione, affermazione e soprattutto superamento in vista di una maggiore perfezione, cioè manifestazione di un istinto di potenza; nell'avvento evolutivo della Mente e dello Spirito immateriale con le sue innumerevoli capacità espressive (Arte, Religione, Filosofia, Scienza, Politica) all'interno dell'Uomo, a partire da una materia grigia inespressiva; nella mobilità e attività naturale degli elementi: acqua, aria, terra, fuoco e fulmine, quinto elemento ed energia compressa, circondati da un'aura magica. In tutto ciò si esprime il Sacro per coloro che sono capaci di scorgerlo: per i ciechi v'è invece il Nichilismo.