mercoledì 28 marzo 2012

Ideologia ...


Condanna dell'ideologia neocapitalistica e apologia dell'inutile e dell'inefficace


Utilitarismo e pragmatismo sono le due facce, a livello sociale, dell'ideologia contemporanea chiamata Neoliberismo: solamente ciò che è utile ha valore; solamente ciò che ha efficacia pratica è vero. 
Simile a una malattia epidemica, tale concezione si è diffusa in ogni angolo della società umana, corrompendo gli animi ed erodendo come un tarlo le fondamenta dello spirito: l'animo infatti si nutre di inutili sentimenti e passioni, e lo spirito è teoria inefficace prima di ogni altra cosa. 
Nei domini del Neocapitalismo l'utile è il profitto materiale immediato, ed efficace è l'azione che porta a un successo altrettanto materiale e immediato. Da tale definizione dell'utile e dell'efficace vengono tagliati fuori la percezione interiore e il pensiero intellettivo: l'amore e l'amicizia non possiedono valore; le idee e i pensieri non contengono verità. 
Che cosa rimane? L'uomo viene ridotto ad automa puramente razionale, inanime ente meccanico privo di energie vitali; la cultura viene ridotta a mera Scienza, e l'Arte, la Religione, la Filosofia sono pertanto bandite. Non si sfugge alle conseguenze: l'infelicità e la miseria.

La domanda che ci si pone di fronte a una qualsiasi opzione, quando si deve decidere del proprio agire, è: a che cosa serve? Ed ecco che trionfa l'opportunismo su ogni altro atteggiamento pur di gran lunga più dignitoso. L'utilità e l'efficacia pratica limitano in tal modo la portata del desiderio, e le innumerevoli possibilità si riducono a una, ovvero alla scelta peggiore, quella non voluta. La domanda dovrebbe invece essere: lo desidero realmente? Così viene cancellato l'errore, giacché la volontà non mente e, soprattutto, apre alla relazione con l'altro.
L'utilitarista-pragmatista vede l'altro esclusivamente come mezzo per raggiungere uno scopo, che il più delle volte si delinea come ricchezza e potere (la ricchezza porta con sé il potere); la persona diviene cosa, e come tale viene usata. L'inessenziale rapporto con la cosa fa a meno di qualsiasi attaccamento affettivo; la relazione è invece una persona che si rapporta a un'altra persona e tale relazione essenziale è già un fine in sé stessa. 

Soltanto la volontà e il desiderio, e non l'utile e l'efficacia pratica, portano al benessere. Il profitto e il successo non sono niente: il primo si esaurisce in fretta, il secondo non insegna nulla (l'apprendimento avviene, piuttosto, mediante gli insuccessi). Le cose di maggior valore sono quelle che non possono essere comprate e la verità esula dall'azione, in quanto si raggiunge mediante la contemplazione concentrata. 
La ricchezza e il potere spirituali sono, in definitiva, l'autentica ricchezza e l'autentico potere.