domenica 25 marzo 2012

Eternità ...


Descrizione dell'uomo eroico


Eroe, da eros (amore, passione carnale), è appunto un amante; un uomo immensamente passionale. Egli è, propriamente, colui che dona anima, spirito e corpo all'affermazione di sé stesso, compiendo atti straordinari per amore di sé stesso. 
L'atto straordinario si traduce nella grande impresa, ovvero l'impresa inconcepibile e inattuabile per qualsiasi altro uomo, giacché richiede forza, coraggio, intelligenza e abilità superiori. L'eroe, sovrumano, si distacca dunque dalla norma dell'uomo comune, con le sue capacità più o meno mediocri.
La grande impresa non può che essere un'impresa volta alla gloria, oppure alla protezione degli uomini, giacché lo scopo di tale azione benefica derivante da passione esuberante è mostrare la propria elevatezza di fronte alla massa dei non-elevati, manifestando così l'infinita potenza ed eccellenza della propria persona. In tal modo, al contempo, si dimostra a sé stessi di essere grandi, e si diviene consapevoli di sé stessi e della propria grandezza.
Da un tale sano e fiero egoismo, colmo di superbia ma non di arroganza, deriva, in definitiva, l'eroismo di chi pone a sé stesso sempre nuove sfide, dirigendosi oltre i propri limiti; superandosi continuamente e sacrificandosi; ardendo, consumando e rinnovando interamente le energie in nome del proprio Ego sconfinato, sino a esaurirle tutte con la morte; alimentando la sorgente impetuosa del proprio orgoglio altero.
L'eroe non possiede modestia, non è mai umile: la sua caratteristica essenziale è la tracotanza; l'eroe non è mai un virtuoso, e non possiede senso del dovere: egli è, piuttosto, legato inscindibilmente al vizio, cui crede di avere diritto, e al senso del volere, suo unico padrone. L'incarnazione di ciò che l'uomo medio non può mai essere, per pavidità, per debolezza o anche per responsabilità.
Dimostrando una fede incrollabile nel proprio essere, nella propria natura e in null'altro, con le proprie mani egli forgia sé stesso, affrontando le vicissitudini del fato nel godimento e nella sofferenza senza misura del desiderio, scegliendo per sé un destino terribile e vitale che lascerà un segno indelebile nei secoli dei secoli.